L’Italia è il paese europeo, insieme alla Grecia, che ha subito il maggiore processo di impoverimento negli ultimi vent’anni, ed è l’umico paese in cui le retribuzioni medie lorde sono diminuite (del 2,9%) in termini reali, mentre l’inflazione galoppa e i prezzi continuano ad aumentare.
Accelerano i prezzi dei beni alimentari lavorati (da +8,1% a +9,6%), dei servizi relativi ai trasporti (da +7,2% a +8,9%), alimentari e bevande analcoliche hanno visto i prezzi impennarsi del 10% rispetto al luglio 2021 mentre i trasporti sono rincarati del 13,9%. Per la voce Abitazione, acqua, elettricità e combustibili si rileva un aumento del 24,7%.
Consumatori: “Aggravi fino a 2.600 euro a famiglia” – Secondo Federconsumatori a fronte di questi aumenti le famiglie dovranno fare i conti con un aggravio di 2.354 euro annui.
Il lavoro delle operatrici socio sanitarie, ed in generale nel sistema assistenziale privato ha delle retribuzioni troppo basse, oramai viene considerato un lavoro povero, mentre l’impegno nelle case di riposo è sempre più duro e faticoso, con retribuzioni ferme da troppi anni.
Alla fatica, ai riposi che saltano, ai turni massacranti,alla mala gestione, constatiamo le furbizie delle cooperative che tendono a fregare parte del salario con il mancato pagamento degli straordinari, con la banca ore, con le pause non effettuate che diventano lavoro gratuito.
Difficile fermarsi per le pause quando il lavoro aumenta senza una adeguata presenza di personale, ma poche operatrici segnalano la prestazione effettuata durante la pausa, i datori di lavoro fanno finta di nulla, e a fine mese si regalano decine di ore…in pratica lavorando gratis!!
Alcuni conteggi portano a supporre una perdita di più di mille euro l’anno di lavoro gratuito per ogni operatrice, e se lo moltiplicate per tutti gli operatori, capirete il risparmio per la cooperativa. Ma il lavoro va pagato, e pretendiamo che venga riconosciuto!
Vogliamo turni certi, assegnati con un anticipo che ci permetta di organizzare la nostra vita, e non che la trasformino a seconda delle esigenze delle Aziende. Abbiamo famiglie, interessi, impegni che hanno la precedenza sul lavoro.
Bisogna uscire dalla passività e richiedere ciò che è giusto, rompere il silenzio, alzare la voce per ottenere i miglioramenti dovuti a fronte di un lavoro di assistenza importantissimo, prestato con impegno e serietà.
PER TROPPO TEMPO ABBIAMO LAVORATO SENZA LAMENTARCI È ARRIVATA L’ORA DI ORGANIZZARSI
FACCIAMOLO ASSIEME, ORGANIZZIAMOCI TRA COLLEGHE E COLLEGHI SUI LUOGHI DI LAVORO, FACCIAMOLO ASSIEME
CUB SANITÀ, UN SINDACATO INDIPENDENTE DALLE AZIENDE, DAI GOVERNI, DAI PARTITI, CHE NON PRENDE FINANZIAMENTI DALLO STATO E DALLE REGIONI.
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